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Google Panda Update, considerazioni 20 giorni dopo l’arrivo in Italia

Il 12 Agosto 2011, Panda, il famigerato nuovo algoritmo di Google, è arrivato ufficialmente in Italia

Sappiamo che è arrivato nel web italiano e nel resto d’Europa con certezza perché è stato annunciato dallo staff IT di G., esattamente in questo post del blog ufficiale, però, già da qualche tempo prima, diversi webmaster italiani ed europei si sono accorti di alcuni movimenti insoliti delle SERP. Circa dalla metà di Giugno 2011, riconducibile o meno al Panda che sia, c’è stato un evento che ha fatto pensare subito al lancio dell’algoritmo, tanto che molti lo davano già presente.

Moltissimi articoli nel web ci hanno fatto una testa enorme su teorie e pre-teorie su questo nuovo algoritmo (nuovo non più di tanto ormai considerato che sono più di sette mesi che è stato introdotto nel motore di ricerca più famoso del mondo – fine Febbraio 2011 per la lingua inglese), G. ci dice invece che è solo uno dei cambiamenti delle 500 modifiche che verranno apportate nell’arco dell’anno.

Ricordo i principali obiettivi che si era preposto di compiere il Panda, tratti dalle linee guida postate sul blog ufficiale:

  • Inabissare le content farm (cioè i siti atti solo alla pubblicazione di un’enorme mole di articoli copiati da altri siti) tra cui rientrano gli aggregatori di news.
  • Penalizzare i siti che offrono contenuti poveri di qualità (troppo brevi, inconsistenti quanto a informazioni, copiati nel web, con eccessivi errori di grammatica e ortografia, eccetera).
  • Penalizzare siti creati per attirare gli spider anziché utenza, tramite trucchetti SEO (siti non in tema con l’argomento della ricerca effettuata dall’utente)
  • Penalizzare siti con uso eccessivo di pubblicità, sembra che G. non ami pagine web dove la pubblicità prevale sul contenuto. Su una risoluzione di riferimento a 1024×768, nella parte alta della pagina (above the fold) se le pubblicità superano il 50% dello spazio si rischia di essere penalizzati.
  • Contenuti duplicati interni al sito rischiano di farlo penalizzare. Sono quindi intese le pagine con meta descrizioni e keyword ripetitive. Le pagine di un blog che riportano le stesse descrizioni andrebbero corrette o non indicizzate inserendo il tag “noindex”. A proposito di Tag, se in un blog le pagine tag indicizzate superano un certo numero (10-20% ) del totale dei post rischiano di diventare contenuto duplicato, pertanto sarebbe meglio non indicizzarle affatto, idem per le pagine degli archivi.

Altre opinioni di webmaster che ho letto in giro, secondo la loro esperienza dopo il lancio dell’algoritmo. Queste sono considerazioni del tutto personali, riguardano solo il punto di vista di chi le ha riportate ma che tuttavia hanno trovato un certo riscontro nel web:

  • Alcuni webmaster hanno affermato che Panda tende a favorire i siti su piattaforma blogger.
  • Alcuni altri hanno ipotizzato che questo algoritmo raccoglie informazioni sia dal potente sistema di statistiche di Analytics, utilizzato da milioni di webmaster, sia attraverso il browser da poco lanciato, Chrome, sia dal motore stesso di ricerca (informazioni tipo: il tempo di permanenza di un utente su una pagina, la frequenza di rimbalzo, se un utente è soddisfatto o torna indietro dopo aver cliccato il risultato di una ricerca, eccetera).
  • Una eccessiva sovraottimizzazione di un sito/blog non è vista di buon occhio da Panda. Anche se questa non è una novità, sappiamo da tempo che un’eccessiva crescita di backlinks innaturale fa effetto contrario a quello sperato, che la ripetizione di keyword e di titoli non aiuta a salire nelle SERP.

Panda ha scatenato un bel po’ di pulizie in casa, in aggiunta a quelle che ha apportato da sé. Esclusi i siti in lingua inglese che se lo sono ritrovati per primi da un giorno all’altro senza avere molti riferimenti per anticiparne i probabili danni, il resto dei webmaster nel mondo si è dato parecchio da fare prima del suo arrivo, mettendo a posto qua e là e sistemando ciò che si poteva correggere per prevenire. In definitiva, una buona parte del web è stato ripulito senza l’intervento di Panda.

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