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Si scrive così, non si scrive così: qual è, c’entra, dà, davanti, eccetera

I dubbi ortografici più comuni sul web, sfatiamoli

Sotto una carrellata veloce degli errori più diffusi, se ne avete da proporre altri lo spazio riservato ai commenti sotto è sempre a vostra disposizione.
Molte cose se non si ripassano spesso si dimenticano, perciò rinfreschiamoci la memoria. Ce lo hanno insegnato nelle scuole primarie, qual è, forma contratta di “quale è”, si scrive senza apostrofo.

  • Qual’è = sbagliato

Davanti è un avverbio di una sola parola, si scrive senza apostrofo.

  • D’avanti = sbagliato

Passami un po’ di zucchero o passami un pò di zucchero? La forma tronca di poco si scrive così: po’.

  • Pò = sbagliato

Così o cosi senza accento? Così, avverbio di modo, è la forma corretta.

  • Cosi = sbagliato

Scienza o scenza?

  • Scenza = sbagliato

Pocanzi o poc’anzi?
Stanno per “poco fa”, in realtà non è errata nessuna delle due, solitamente la forma più comune è quella apostrofata poc’anzi.

Per cui o percui?

  • Percui = sbagliato

C’entra o centra?
A seconda della frase che ci troviamo a scrivere, possono andar bene tutte e due, “centra” come III persona pres. Ind. del verbo centrare. “C’entra” apostrofato è la forma contratta di “ci entra”, cioè “ha a che fare”, “riguarda”.

Quando si scrive se e quando si scrive sé?
Se = congiunzione ipotetica. Vale a dire: “Ammesso che”, “supponendo che”…
Sé = quando fa riferimento al soggetto. Esempio: “Marco fa tutto da sé”, “ Chi fa da sé fa per tre”. L’espressioni tipo: “se stesso”, “se stessa”, “se stessi” fanno eccezione, si scrivono senza accento.

Quando si scrive è quando si scrive é?
La è con l’accento grave si scrive per indicare la III persona del pres. Ind. del verbo essere. Quindi quando la “e” è verbo si scrive così. La é con l’accento acuto si scrive nel caso di perché, cosicché, sé. Ed hanno una pronuncia differente.

Quando si scrive va’, và e va?
Va e va’ sono la stessa cosa, III persona pres. Ind. Verbo andare.

  • Và = sbagliato

Dì, di’ e di, quando scrivere l’uno quando l’altro?

  • Dì accentato è sinonimo di giorno.
  • Di’ con l’apostrofo è l’imperativo del verbo dire.
  • Di, preposizione semplice.

Lì, là, li e la, quando scrivere l’uno quando l’altro?

  • Lì accentato è un avverbio di luogo. Esempio: “Domani ci vediamo
  • Là accentato, come nel caso di lì, è un avverbio di luogo.
  • La senza accento è un articolo determinativo. “La casa non è mai stata così pulita”
  • Li senza accento è spesso usato come pronome personale: “Ma i soldi, dove li tieni?

Esiste fà?
No, è una forma errata. Io faccio, tu fai, egli fa. Senza accento.

Qualcun’altro o qualcun altro?
A differenza di quest’ultimo e quest’altro, qualcun altro si scrive senza apostrofo.

  • Qualcun’altro = sbagliato

Riga o rigo?
Sono entrambe in uso, anche se rigo è più obsoleto e si riferisce in particolar modo alle linee tracciate sui pentagrammi musicali.

Davanti ai sostantivi maschili non ci va l’apostrofo, quando scriviamo così: un amico, un angolo,  un orologio… L’apostrofo non ci va.

La terza persona del verbo dare si scrive accentata, quando scriviamo una frase in cui “da” è verbo, va scritta in questo modo: “Pietro si sempre da fare”, la preposizione invece si scrive semplicemente da.

Quando si scrive al femminile è buona cosa ricordarsi di aggiungere i pronomi giusti. Esempi:

“Oggi ho incontrato Maria, le ho chiesto se ha visto Giovanni”

  • Le e non gli

“Se vedi Francesca, ricordati di farle gli auguri”

  • Farle e non fargli
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