Adele (23 anni), ritorna con una struggente ballata scritta in coppia con Ryan Tedder, estratta dall’album 21, Turning Tables. Non appena è stato rilasciato questo brano ha subito ricevuto numerosi consensi dalla critica musicale di mezzo mondo, ed è tuttora considerato uno dei pezzi più belli dell’album, che attualmente ha superato i 14 milioni di copie vendute in tutto il pianeta, un vero e proprio record tenendo conto che le vendite non si sono affatto arrestate nel momento in cui vi scrivo.
Per ora non è previsto un music video per questo brano, a tutti gli appassionati suggerisco tuttavia di vedere e ascoltare la splendida esibizione LIVE di voce e piano, tenutasi al teatro The Royal Albert Hall di Londra il novembre scorso.
Turning Tables, video Live at The Royal Albert Hall
Testo e Traduzione
Close enough to start a war All that I have is on the floor God only knows what we’re fighting for All that I say, you always say more I can’t keep up with your turning tables* So I won’t let you close enough to hurt me Under haunted skies I see you, ooh I can’t keep up with your turning tables So I won’t let you close enough to hurt me, no Next time I’ll be braver I won’t let you close enough to hurt me, no | Quasi sul punto di iniziare una guerra Tutto ciò che ho è sul pavimento Solo Dio sa per cosa stiamo litigando Tutto ciò che dico, tu dici sempre di più Non ce la faccio a star dietro al tuo cambio di carte in tavola Così non ti lascerò avvicinare abbastanza da farmi del male Ti vedo sotto cieli infestati, ooh Non ce la faccio a star dietro al tuo cambio di carte in tavola Così non ti lascerò avvicinare abbastanza da farmi del male La prossima volta sarò più coraggiosa Non ti lascerò avvicinare abbastanza da farmi del male, no |
* Secondo l’Oxfor Dicionaries Online, “turn tables” significa “invertire la propria posizione rispetto a qualcun altro, in special modo passando da una posizione di svantaggio ad una di vantaggio”, ossia equivale all’incirca la nostro “cambiare le carte in tavola”.
** under your thumb, si dice di una persona che è manipolata o sotto il controllo di un’altra.