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Emma, La mia città, considerazioni Eurovision Song Contest 2014

Tra esteromania, omofobia, mobbing, barba e mutande, le conclusioni di questo Eurofestival

Cari lettori, come avevamo pronosticato un po’ tutti la vittoria è andata alla drag queen con la barba Conchita Wurst, all’anagrafe Thomas Neuwirths. Aveva tutte la carte in regola per aggiudicarsi il primo posto, presenza originale, buona canzone, buona voce e tanto tanto chiacchiericcio a 360°. Al vincitore non va direttamente alcun premio in denaro ma sicuramente tanta visibilità e la chance di vendere la propria musica in tutto il globo.

Dopo un giorno per schiumare tutti gli articoli sulla serata finale e la vincitrice (vincitore), parliamo del 21° posto di Emma Marrone, ecco a proposito, togliamoci qualche sassolino dalle scarpe ora che la competizione è bella che finita. Chi vi scrive è ascoltatore di tutt’altro genere in confronto alla musica della Marrone, ergo non sono di parte però ciò che va detto va detto; dalla fine di gennaio circa, da quando si è avuta più o meno notizia certa della sua partecipazione come rappresentante italiana, una caterva di insulti, offese gratuite sessiste, cattiverie, accuse di raccomandazioni, accuse di vario tipo, che non sto ad elencare, hanno infestato tutte le pagine e i canali youtube dedicati ad Emma Marrone. Voi vi domanderete, sono stati gli stranieri? No, questo è il brutto, quasi nella loro totalità le sono stati rivolti da coloro che si dicono essere italiani, di quale specie di italiani lo hanno ben dimostrato dalle loro reazioni sul web contro una cantante italiana 29enne.

emma-marrone-esc-2014-2Il clima non era dei migliori, Emma ha più volte dichiarato nelle ultime interviste pre-finale che ce l’avrebbe messa tutta anche per far ricredere e zittire coloro che le davano addosso. Immaginate la pressione emotiva. Che ce l’abbia messa tutta non si discute. Cosa non ha funzionato? Arrivare 21 su 26 non è un buon risultato, visti i nostri precedenti, c’è chi è pronto a scommettere che nel 2012 con il brano “Non è l’Inferno” avrebbe avuto la vittoria in pugno. Ma queste persone non hanno considerato i blocchi scandinavi e dell’est Europa che ogni anno fanno un poco corretto gioco di squadra. Quindi in termini di vittoria, senza lobby a fornire una buona cassaforte di punti fissi, anche con un brano fortissimo la vittoria è sempre dubbia, a meno che non si scelga di portare un messaggio che trova molteplici consensi e/o costringe un po’ tutti ad annuire, come il caso di Conchita Wurst, barba o non barba, la sua bandiera contro l’omofobia ha sventolato in tutta Europa sabato sera.
Tornando ad Emma, facciamo delle ipotesi:

  • Da quando l’Italia è tornata nell’Eurovision Song Contest la musica italiana è stata mediamente apprezzata un po’ in tutte le nazioni, ai limiti della TOP 10. Nel 2011 Gualazzi ha esercitato un fascino notevole sulle giurie, vincendo tra queste il primo posto ma poi il pubblico europeo da casa gli ha concesso ben poco, altrimenti era vittoria. La Zilli nel 2012 è arrivata 9° e Mengoni 7°. La lingua inglese è purtroppo diventata negli ultimi 15 anni circa la lingua standard del festival, questo fa onore ai nostri artisti che cantano in italiano e che rispettano la nostra cultura, ma li penalizza molto, tuttavia non giustifica una posizione così bassa.
  • Il genere pop/rock è poco gradito all’Eurofestival. Qui sì, troviamo molti riscontri. Solo nel 2006 ci risulta abbia vinto un brano hard rock “Hard Rock Hallelujah” di Lordi, un gruppo finlandese molto pittoresco che ha cantato in inglese e in maschere da Halloween.”La mia città” è pop rock stile anni ’80, l’esibizione live è stata ben costruita ma poco apprezzata dall’estero,  che si aspettava dall’Italia la classica ballata melodica. Sapevamo di rischiare molto quest’anno portando qualcosa di diverso e coraggioso rispetto alle precedenti partecipazioni.
  • Non sono piaciuti gli shorts e la gattonata sul palco. La stampa italiana prima di tutti si è lungamente soffermata sulle “mutande” di Emma che comparivano durante pochi secondi dell’esibizione live al di sotto del vestito di egregia manifattura, opera di uno stilista italiano, Stefano De Lellis. Continuano a chiamarle mutande quando in realtà anche un bambino sa riconoscere che si tratta di pantaloncini, o shorts, quelli che indossano di norma le tenniste sotto i completini durante i match.
  • L’esibizione richiedeva un paio di polmoni in più per controllare il respiro in un brano veloce dove il testo non è mai stato interrotto da pause di sola musica. Pochi o nessuno hanno tenuto conto di ciò, e pochi o nessuno dei giudici del popolo europeo ha giudicato la difficoltà dell’esecuzione. D’altro canto per tutti o quasi conta solo il prodotto finale. Ricordiamo che Emma è l’autrice del testo e delle musiche de “La mia città”. La grinta è stata da molti confusa con aggressività. La voce, diciamo il vero, non è stata ottimale, ma nessuno dei cantanti della finale ha cantato come in versione studio.

Non perché il mio paese è l’Italia, ma lo spettacolo più bello, grintoso e vero su quel palco dell’Eurofestival 2014 me l’ha offerto proprio Emma, grazie. E il 21° posto non è il risultato peggiore come molti hanno scritto, un certo Domenico Modugno arrivò ultimo con “Dio, Come Ti Amo”, 17mo su 17 canzoni, un mito del mondo intero di cui neppure Volare riuscì a vincere (arrivò 4°), che probabilmente è stata la prima canzone al mondo a diventare famosa in tutto il pianeta. Fate un po’ voi.

Sono stati resi noti i risultati del contest, ecco la votazione degli altri paesi per l’Italia che ha racimolato 33 punti. I voti sono espressi come posizioni, più sono bassi meglio è, la votazione è stabilita per il 50% dalla giuria (5 giudici scelti per ogni paese) e per il 50% dal pubblico. Al primo classificato di ogni votazione (giuria + pubblico) vanno 12 punti, al secondo 10 punti, al terzo 8 punti, al quarto 7 punti, al quinto 6 punti, al sesto 5 punti, al settimo 4 punti, all’ottavo 3 punti, al nono 2 punti e al decimo emma-marrone-esc-20141 punto.

Albania solo giuria voto: 2, punti: 10
Armenia, giuria: 16, pubblico: 23, punti: 0
Austria, giuria: 23, pubblico 20, punti: 0
Azerbaijan, giuria: 7, pubblico 23, punti: 0
Bielorussia, giuria: 14, pubblico 25, punti: 0
Belgio, giuria: 22, pubblico 18, punti: 0
Danimarca, giuria: 25, pubblico 25, punti: 0
Estonia, giuria: 18, pubblico 24, punti: 0
Macedonia, giuria: 4, pubblico 16, punti: 2
Finlandia, giuria: 13, pubblico 20, punti: 0
Francia, giuria: 14, pubblico 10, punti: 1
Georgia solo giuria: 18, punti: 0
Germania, giuria: 15, pubblico 18, punti: 0
Grecia, giuria: 25, pubblico 17, punti: 0
Ungheria, giuria: 22, pubblico 23, punti: 0
Islanda, giuria: 22, pubblico 24, punti: 0
Irlanda, giuria: 19, pubblico 24, punti: 0
Israele, giuria: 16, pubblico 22, punti: 0
Lettonia, giuria: 19, pubblico 25, punti: 0
Lituania, giuria: 21, pubblico 24, punti: 0
Malta, giuria: 2, pubblico 2, punti: 12

Moldavia, giuria: 24, pubblico 19, punti: 0
Montenegro, giuria: 5, pubblico 12, punti: 6
Norvegia, giuria: 22, pubblico 23, punti: 0
Polonia, giuria: 24, pubblico 24, punti: 0
Portogallo, giuria: 18, pubblico 17, punti: 0
Romania, giuria: 15, pubblico 19, punti: 0
Russia, giuria: 25, pubblico 25, punti: 0
San Marino solo giuria: 17, punti: 0
Slovenia, giuria: 19, pubblico 6, punti: 0
Spagna, giuria: 20, pubblico 16, punti: 0
Svezia, giuria: 19, pubblico 24, punti: 0
Svizzera, giuria: 14, pubblico 5, punti: 2
Paesi Bassi, giuria: 23, pubblico 25, punti: 0
Ucraina, giuria: 24, pubblico 25, punti: 0
UK, giuria: 17, pubblico 22, punti: 0

I gusti non si discutono, ma se avete ascoltato tutte le 26 canzoni della finale e soprattutto non siete prevenuti, potrete giudicare da voi se il 21° posto di “La mia città” è giusto o meno.

 

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Paola
17 Maggio 2014 15:43

Mi riallaccio ad un precedente articolo postato su questo blog poco tempo fa. I social network hanno tirato la feccia (giusto Pietro, termine esatto) fuori dalle tane. Tanta gentaglia, non solo italiani ma di tutto il mondo, grazie a questi social senza moderazione e gestione si prendono la libertà di scrivere cose che non avrebbero mail il coraggio di dire faccia a faccia ad artisti, sportivi, e personaggi pubblici. Individui meschini che andrebbero puniti severamente per vie legali. Emma non la conosco e non mi interessa niente dell’Eurovision, ma quanto schifo questi social tirano fuori nessuno lo dice, questo su… Leggi il resto »

Pietro
13 Maggio 2014 12:22

Grazie per l’articolo, uno onesto finalmente. Tutta sta gente degenerata che si spaccia per italiani, io la manderei in esilio a vita, “giornalisti” mezze tacche, opinionisti improvvisati, analfabeti in campo musicale che si credono direttori d’orchestra, tutti a sparlare dell’Italia.. Ci vorrebbe il carcere per individui così indegni dell’Italia. Emma è solo una scusa, ogni occasione è buona per sputare sul paese, gente di me*da. L’Eurofestival è una manifestazione che ha tanti limiti, fazioni geopolitiche che si votano a vicenda, lingua inglese universale, poca visibilità in Italia, e meno male, visto tutti questi ignoranti che sono spuntati i come i… Leggi il resto »